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NELEO

Questo è un mito alquanto ingarbugliato da spiegare in modo semplice, proviamoci...
Neleo, re di Pilo, era fratello gemello di Pelia e figlio di Creteo e della ninfa Tiro.

Nella realtà del mito, Creteo era solo il padre umano, infatti, Apollodoro nella Biblioteca I, 9 ci racconta che Tiro era figlia di Salmoneo, fratello di Creteo e di Sisifo. Tiro, innamorata del fiume Enipeo, vagava lungo le sue rive, piangendo.

Allora Poseidone (gran donnaiolo e furbacchione) prese l’aspetto di Enipeo e si unì a Tiro, inconsapevole dello scambio; non contento, per non farsi vedere, fece alzare un’onda spumeggiante e alta come una montagna che li nascondeva agli occhi degli uomini.

Dall’unione nacquero due gemelli, Pelia e Neleo, che la madre abbandonò per nascondere la sua colpa. Essi furono trovati da un mandriano di passaggio che li allevò.

Quando furono grandi e scoprirono la loro vera origine, i due fratelli uccisero la matrigna Sidero, che aveva fatto subire tanti tormenti alla loro madre Tiro.

Secondo una variante della leggenda, forse testimoniata da Sofocle, i due bambini furono invece messi in una cesta e affidati alla corrente dell’Enipeo.

Un’altra versione di Igino (Miti 60, 239, 254) ci narra che Sisifo, zio di Tiro la violentò e così nacquero i due gemelli (in ogni caso figli della colpa e destinati a brutte azioni e brutta fine).

In tutte le varianti del mito Tiro sposò suo zio Creteo, re di Iolco, da cui ebbe altri figli, tra i quali Esone, il padre di Giasone.

Dopo questa gran confusione sulla nascita, cerchiamo di capire come visse e morì.

Alla morte di Creteo, Pelia salì al trono di Iolco e scacciò Neleo dalla città. Neleo, profugo da Iolco, si recò in Messenia dove fondò Pilo divenendone il re. Sposò Clori o Cloride (e qua il mito si complica), unica superstite delle Niobidi (i figli di Niobe).

Quando Eracle, dopo avere ucciso sua moglie, i suoi figli e Ifito figlio di Eurito, si recò a Pilo per essere purificato da Neleo, questi si rifiutò perché Eurito era suo amico.

Allora Eracle occupata la città, uccise Periclimeno (quando assunse la forma di aquila), il più forte fra i figli di Neleo, che pure aveva combattuto usando la sua facoltà di trasformarsi in varie forme. Uccise anche Neleo e tutti gli altri suoi figli tranne Nestore, che era ancora un ragazzo e veniva allevato nella terra dei Gereni.
Sotto seguono le curiosità del mito.
Durante la battaglia, Eracle ferì lo stesso Ade, che era intervenuto a favore di Pilo. (Igino - Miti 31; Apollodoro, I, 9 - II, 6, 2).
Pausania in (2, 2, 2), scrive di una tomba di Neleo a Corinto dove questi sarebbe morto di malattia.

Nestore, re di Pilo, unico sopravvissuto degli undici figli di Neleo e di Cloride, uccisi da Eracle. Famoso per prudenza ed eloquenza; sposò Euridice e da lei ebbe molti figli; combatté coi Lapiti contro i Centauri. Alla guerra di Troia, già molto vecchio, fu ancora valoroso guerriero e soprattutto, prezioso consigliere dei Greci nei momenti difficili. Secondo l’Odissea, conquistata Troia, accolse Telemaco quando andò alla ricerca di informazioni sulla sorte di Ulisse, suo padre.

Clicca qua per vedere il luogo dove approdò il giovane Telemaco recandosi a Pilo