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Aristeo
Aristeo

Aristeo

Figlio della Naiade Cirene e di Apollo, fu affidato da Ermes a Oro e alla Madre Terra, nutrito con nettare e ambrosia.

Cirene ebbe anche, da Ares, Diomede, il padrone delle cavalle divoratrici di uomini.

Le Ninfe del mirto insegnarono ad Aristeo a costruire alveari e a innestare l'oleastro. Aristeo dalla Libia andò in Beozia, poi sposò Autonoe, da cui ebbe Atteone e Macride, la nutrice di Dioniso.

Un giorno l'oracolo delfico gli consigliò di visitare l'isola di Ceo, in questa era scoppiata una pestilenza, voluta dalla costellazione della Canicola per vendicare la morte di Icario.

Aristeo offrì sacrifici a Zeus e si propiziò le stelle dell'Orsa mettendo a morte gli assassini di Icario, così la pestilenza cessò. Aristeo poi visitò l'Arcadia e si stabilì a Tempe, dove tutte le sue api morirono.

Addolorato si recò alla sorgente dove viveva Cirene con le altre Naiadi, fu invitato nel loro palazzo, dopo una festa sacrificale Cirene gli consigliò di chiedere a suo cugino Proteo per quale motivo le api si ammalavano e morivano.

Aristeo, sopraffatto Proteo nonostante le sue continue trasformazioni, lo costrinse a dirgli la causa della malattia delle api, seppe così che essa era una punizione per aver provocato la morte di Euridice.

Allora Cirene gli consigliò di innalzare quattro altari nei boschi in onore delle Driadi, compagne di Euridice, di sacrificare quattro tori e quattro giovenche, di lasciare le carcasse al suolo e di tornare dopo nove giorni con i papaveri datori di oblio, un vitello grasso e un'agnella nera, per propiziarsi l'ombra di Orfeo.

Aristeo fece tutto ciò e trovò uno sciame di api che volava fuori dalle carcasse in putrefazione.

Insegnò poi agli Arcadi questo metodo di allevamento delle api.

In seguito, angosciato per la morte di Atteone, chiese a Cirene una flotta per emigrare e si recò in Sardegna, dove fu raggiunto da Dedalo, poi in Sicilia, dove ebbe onori divini dagli olivicoltori.

Si recò infine in Tracia e sparì senza lasciare traccia.

prof.ssa Rosalia Alessi