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Pan

Il dio Pan non era compreso tra gli dei olimpi, che erano dodici. Non si sa bene di chi fosse figlio, alcuni dicevano di Crono e Rea, altri di Zeus e Ibris, altri ancora di Ermes che lo avrebbe avuto dalla ninfa Driope, o dalla ninfa Enide, o da Penelope. Aveva corna, barba, naso schiacciato, zampe di capra, coda e il corpo coperto di peli. Visse in Arcadia, pascolava greggi e allevava api, errava per i monti, circondato da ninfe, cantando e danzando al suono della sua siringa (flauto pastorale), strumento di cui gli si attribuiva l'invenzione. Un giorno, vedendo la bella ninfa Siringa, figlia di Ladone, se ne innamorò e cercò di sedurla, ma la fanciulla fuggì e, giunta sulle rive del fiume Ladone, pregò il padre di salvarla, così fu trasformata in giunco. Quando Pan tentò di abbracciarla si ritrovò con una canna tra le mani e con essa costruì uno zufolo dal suono piacevolissimo. Riuscì a sedurre comunque molte altre ninfe, come Eco o Selene a cui si accostò mascherando il pelo caprino sotto un vello bianco, e si vantava di essersi accoppiato con tutte le Menadi di Dioniso. Pan non sopportava di essere disturbato quando riposava nei boschi e spaventava gli incauti che gli si avvicinavano con urla spaventose (timor panico). Pan è il solo dio di cui sia stata annunciata la morte; una notte l'equipaggio di una nave romana, mentre si avvicinava a un'isola greca, sentì una voce che gridava nel buio: "È morto Pan! Ditelo a tutti che è morto Pan!" (E con l'annuncio di questa morte si chiude l'era pagana e si apre l'era cristiana!)

prof.ssa Rosalia Alessi