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A-a

dea babilonese, moglie di Shamash, dio del sole.

ACCÀDICA  civiltà

termine con il quale si indica il ciclo storico dell'area mesopotamica che comprende la dominazione degli Accadi, degli Assiri e dei Babilonesi. La civiltà accadica inizia quindi dalla metà del III millennio con la dinastia di Sargon I, e si conclude con il regno babilonese di Nabucodonosor, sconfitto dai Persiani, nel 539 a.C

ADAD o HADAD

Figlio di Anu e dio della pioggia e della tempesta nell'antica Siria, analogo all'Addu babilonese e assiro.

ADAPA

uno dei sette saggi della mitologia babilonese. Fu convocato al cospetto del dio Anu, per aver spezzato le ali del vento che l'aveva travolto mentre pescava. Il dio Ea, protettore di Adapa, gli consigliò di rifiutare il pane e l'acqua della morte che Anu gli avrebbe offerto. Ma ciò che Adapa rifiutò furono invece il pane e l'acqua della vita, che Anu gli offrì toccato dalla saggezza dell'uomo. Il mito giustifica la non immortalità degli uomini.

ANNUMAKI

Dèi della terra.

APSU

Per i babilonesi era l'immenso serbatoio dal quale proveniva tutta l'acqua della terra.

ARALLU

Era il regno dell'oltretomba, immaginato umido e squallido, i morti vi passavano la loro esistenza dopo avere perso le sensazioni vitali della passata vita terrena.

ASSAKU

Divinità infernale.

ASSUR

 Dio supremo degli Assiri. Significa forse il buono, il benigno. Particolarmente invocato da alcune tribù siriane, dalle quali si dipartirono i coloni che penetrati in Mesopotamia fondarono la città di Assur e da essa presero il nome di Assiri. Dio e capo supremo del pantheon assiro, re del cielo e della terra, fu un dio guerriero. Raffigurato alato e saettante, frequentemente con volto barbuto di uomo in mezzo al disco solare alato intento a tirare l'arco, altre volte come aquila. La sua immagine, posta sopra un carro, seguiva gli eserciti combattenti. Sue spose erano le dee Ninlil e Ishtar.

BAAL

o Ba'al, (nelle lingue semitiche, padrone, signore) divinità maschile degli antichi popoli semitici (Fenici, Assiri, Babilonesi ecc.). In origine dio supremo dei cieli, costituisce uno dei primi esempi di monoteismo trinitario tipicamente orientale (Baalismo). In seguito venerato con vari attributi come protettore di diverse tribù (seconda persona della trinità mesopotamica [vedi Belo]) e luoghi; con lo stesso nome venivano pure indicate altre divinità particolari: nella Siria B. Shamain (dio dei cieli), Baal Phegòr (dio del monte Pehor o Phegor), Baal Sidon (dio di Sidone).

BEL o BELO

(variante di Baal) nel mito caldeo-assiro è il Signore del Mondo, il "Re dei paesi" e di tutto ciò che vi abita. Nella teogonia babilonese fa parte della triade divina (Anu, Bel, Ea) creatrice dell'Universo. I suoi simboli erano la Tiara e il trono, gli era dedicato il primo mese dell'anno. Si fuse col dio Marduk diventando Bel-Marduk.

CARRI DEL SOLE E DELLA LUNA

Il concetto della Luna e del Sole come carri. Gli antichi immaginavano che questi corpi celesti erano dei carri che volavano nel firmamento. L'idea del carro del sole e della luna si ritrova nella cosmogonia di molti popoli, quali: Egizi, indiani d'America, germanici, Indiani, Israeliti, Greci, Romani ecc. ecc..

EA

dio delle acque e della sapienza, (in sumerico, En-ki, signore della terra) una delle divinità della trinità cosmica degli Assiri e dei Babilonesi, protettore di Erida, e padre di Marduk. Venerato da: Assiri, Babilonesi, Elamiti e Ittiti.  Era rappresentato come un uomo col corpo di pesce, chiamato anche Oannes.

ENLIL

(=signore del vento), per i Sumeri era il dio delle tempeste e loro condottiero nelle guerre. Dio creatore e governatore del cosmo, principale divinità del pantheon mesopotamico. Separò il Cielo (dove fu relegato Anu ), dalla Terra (donata alla dea degli Inferi, Ereshkigal), ponendosi nel mezzo come dominatore. Fu colui che insegnò agli uomini a coltivare la terra e a vivere civilmente. Il centro principale del suo culto era Nippur. Invece, presso i Babilonesi era il dio della terra e padre degli dèi.

ENUMA ELISH

È la cosmogonia babilonese composta da sette canti in versi ritmici. Racconta la nascita degli dèi e le loro lotte.

ERRA

babilonese divinità della pestilenza.

ETANA

Eroe babilonese che volendo entrare nel palazzo celeste di Istar cavalcando un'aquila precipita in mare. Storia molto simile a quella di Bellerofonte.

EZIDA

nome del tempio dedicato al dio della scrittura Nabu che sorgeva nella città babilonese di Borsippa (odierna Birs-Nimrud) ed eretto intorno alla metà del III millennio. Ci è pervenuta una ricostruzione che risale al regno di Nabucodonosor II (604-562 a.C.): il tempio è costituito da un basso edificio che si apre su un vasto cortile interno ed è affiancato da una ziqqurat; il complesso è circondato da un muro di cinta.

GHIBIL

Dio del fuoco, chiamato anche col nome di Ghirru.

INCUBO

Appellativo di Fauno e personificazione dei sogni cattivi e angosciosi, si credeva fossero provocati da contatti anche sessuali con un essere demoniaco.

IGIGI

nome delle divinità celesti che, secondo la religione babilonese, abitavano la Terra.

ISTAR o ISHTAR

Figlia di Anu e di Atum era la dea più grande degli assiro-babilonesi. Nel mondo semitico c'erano più varianti di questo nome: Athtar in Arabia, Astar in Abissinia, e Ashtart a Canaan e in Israele. Anche il sesso della divinità cambiava: Athtar e Astar erano divinità maschili. Ishtar di Erech (Babilonia) era una dea associata al culto della stella della sera, l'Ishtar degli accadi (anche per i babilonesi) era un dio identificato con la stella del mattino. Dea guerriera dell'amore e della fecondità. Come dea, Ishtar era la Grande Madre; simboleggiava la fertilità ed era la regina del cielo, ma era caratterizzata anche da aspetti distruttivi e considerata, soprattutto dagli assiri, una dea della caccia e della guerra, raffigurata con spada, arco e frecce. La più grande festa religiosa degli assiri era la celebrazione del viaggio di Ishtar agli inferi in cerca dell'amante Tamuz. Le sue sacerdotesse praticavano la prostituzione sacra e durante la sua festa tutte le donne si recavano al tempio anch'esse a praticare la prostituzione sacra. La colomba le era sacra. Per i babilonesi, Ishtar era la divinità madre per eccellenza, era ritratta nuda e con un seno prosperoso o come una madre con un bambino al petto. Le era dedicata una porta monumentale detta: Porta di Ishtar, da cui si accedeva a Babilonia venendo da settentrione; era costituita da due porte successive, con una corte nel mezzo decorata riccamente con smalti e dipinti. Le rovine del monumento risultano ancora oggi imponenti al visitatore, anche se la decorazione è andata completamente perduta.

LAMASSI o LA MASSU

Mostri con testa di uomo barbata e corpo di leone o di toro, rappresentano le virtù e gli Assiri li ponevano a guardia delle porte.

NABU

Dio delle arti e dei sacerdoti e messaggero degli dèi.

NAMTAR

Messaggero della morte.

NERGAL

Dio raffigurante l'aspetto brutto del calore solare e di tutte le calamità naturali. Unico dio malefico della teogonia assiro-babilonese. Secondo la leggenda sfidò e vinse la dea dell'oltretomba, diventando, dopo averla sposata, dio degli Inferi. Era considerato anche dio della guerra e delle pestilenze.

NIMURTA

Era l'araldo degli dèi, figlio di Enlil dio della caccia e della guerra.

NINA

Per gli antichi babilonesi, la dea delle acque, delle sorgenti, dei canali. A Lagash aveva un culto speciale per via dei benefici effetti dell'acqua sulla fertilità della terra. Da Nina derivarono i nomi di Nino e della città di Ninive, che divenne il principale centro del culto della dea.

NUSKU

Dio del fuoco e della luce e protettore dalle malattie.

OANNES

Mostro babilonese, metà uomo e metà pesce, viveva di giorno sulla terra e la notte nel mare.

OGMAN

Eroe della leggenda irlandese che combattè contro i Fomori. Per i Celti era il dio della scrittura e dell'eloquenza.

PIRAMO

Piramo e Tisbe
Piramo e Tisbe (Poussin)

Piramo e Tisbe erano due giovani follemente innamorati, ma non potevano coronare il loro sogno per via delle famiglie che erano nemiche, così decidono di fuggire. Datosi appuntamento sotto una pianta di gelso, la prima a giungere fu Tisbe che vedendo avvicinare un leone con le fauci insanguinate per avere da poco ucciso una preda, presa da paura scappa via, nella fuga le cade il velo con la quale si copriva la testa, allora la belva sfoga la sua rabbia con quel velo macchiandolo di sangue e quindi perso ogni interesse il leone se ne và. Intanto arriva Piramo che vedendo il velo insanguinato lo riconosce per quello della sua amata e credendo che l'abbia sbranata il leone, disperato impugna la spada e se la conficca nel petto uccidendosi. Tisbe che intanto si era rasserenata va nuovamente all'appuntamento ma trova l'amato Piramo immerso nel sangue che stringe il velo di lei, allora Tisbe si sdraia accanto al giovane e impugnata la spada si uccide anche lei. Il sangue dei due amanti fece fiorire un gelso bianco che da quel giorno produsse more nere in segno di lutto.

SAMAS

Dio del sole e della giustizia, padre di Kettu il diritto.

SIRUSSU

Animale dal corpo ricoperto di squame dal collo di serpente con criniera pelosa, dalla testa spuntano corna ed in bocca ha una lingua biforcuta e le zampe di felino munite di artigli. Era sacro a Marduk.

SO

secondo la Bibbia, re d'Egitto, vissuto forse intorno al 720 a.C.; si tratta probabilmente di un generale egiziano che fronteggiò gli Assiri in Palestina.

TAMUZ

Dio assiro-babilonese delle forze generatrici della natura e dio dell'agricoltura. Era anche il dio dell'oltretomba perché ogni anno moriva per poi essere resuscitato a primavera dalla sua sposa Gesthin-anna.

TASMETUM

Nell'olimpo babilonese era la sposa di Nabu e l'astrazione divinizzata dell'intelligenza.

TIAMÂT

nella mitologia assiro-babilonese, divinità personificante l'oceano primordiale. Nella lotta con il dio Marduk fu uccisa e divisa in due pezzi che servirono per fare il Cielo e la Terra.

ZIGGURAT

Sono le caratteristiche torri a gradini che fiancheggiavano i templi più importanti dei Sumeri e degli Assiro-Babilonesi. Sulla piattaforma in cima alla torre sorgeva un piccolo tempio innalzato al dio al quale era dedicato il tempio ai piedi dello ziggurat.

Alcuni popoli in questo ambito mitologico

ASSIRI

Sfinge Assira
Sfinge assira

popolazione semitica, forse proveniente dall'Arabia; stanziatisi in Siria, dalla quale penetrarono a più riprese nell'alta valle del Tigri presso le montagne dell'Armenia e nelle dello Zeb, in quella regione che fu detta appunto Assiria. Presero il nome dalla città di Assur (la buona) da essi fondata come prima capitale. Gli scavi ci rivelano che dopo il dominio babilonese essi subirono quello degli Ittiti, poi ancora quello di Babilonia. Verso il 1500 a.C. essi conquistarono l'indipendenza e a poco a poco estendono la conquista ai popoli vicini, fondando l'impero assiro che comprende, oltre la Mesopotamia babilonese, gran parte dell'Asia Minore. L'acme della conquista e della potenza lo raggiunsero sotto il regno di Tiglat-Pileser (1146-1093 ca. a.C., salito al trono nel 1115). La capitale da Assur fu portata a Ninive. Dopo la morte di Tigla-Pileser l'impero andò in rovina. Ultimo grande re fu Assurbanipal, detto dai Greci Sardanapalo (669-626), il cui regno fu celebrato per lo splendore di cui si circondò. Ma dopo la sua morte, l'impero, che già era scosso da brividi rivoluzionari, fu spartito fra i Babilonesi insorti, i quali si erano alleati al re dei Medi Ciassare (612-606). Ninive fu distrutta, ucciso l'ultimo dei Sargonidi, il re Saraco.

MESOPOTAMIA

regione dell'Asia occidentale tra il Tigri e l'Eufrate, confinante con il Curdistan, I'Iran, l'Arabia, la Siria e il Golfo Persico. Popolazione mista: Arabi, Greci, Curdi, Persiani, Armeni, ecc. Il terreno nella parte meridionale è di natura alluvionale, particolarmente fertile e molto ben irrigato; il clima è arido pertanto prevalgono coltivazioni di cereali, tabacco, cotone, datteri. Inoltre il sottosuolo è ricco di giacimenti petroliferi. Per le sue caratteristiche territoriali, e per la sua posizione geografica, la Mesopotamia è stata la culla di una delle civiltà antiche più fiorenti, definita sumeroaccadica, sviluppatasi nell'arco di tre millenni. I primi ad abitare stabilmente il territorio (3200-2800 a.C.) furono i Sumeri di origine incerta, che si dedicarono allo allevamento e all'agricoltura. Conoscevano già i metalli e a loro si deve l'invenzione della scrittura, utilizzata per la registrazione di dati amministrativi che da pittorica divenne cuneiforme impressa su tavolette d'argilla molle. Il territorio venne diviso in città-stato, spesso in conflitto tra loro, amministrate da un re e alcuni governatori. La M. della fase sumera fu unita per la prima volta sotto Sargon I di Accad (2350-2300 a.C.) e vide il suo massimo splendore sotto Gudea di Lagash (III dinastia Ur 2200 a.C.). Successivamente vi furono altri periodi caratterizzati dalla presa di potere di popoli che qui si svilupparono: gli Amenorrei (XIX sec. a.C.), sotto i quali Babilonia divenne il più importante centro culturale e religioso del territorio; i Cassiti (XIV sec. a.C.) che introdussero l'uso del cavallo e di macchine da guerra e che videro aprirsi le rivalità tra il sud e il nord del paese; gli Aramei che furono soggiogati, in un periodo di decadenza, dalla vicina Assiria (VIII, VII sec. a.C.) ma che non accettarono mai i loro re e in ogni momento manifestarono la loro ribellione; si profilò poi quello che viene chiamato il periodo neobabilonese (VI sec. a.C.), durante il quale si ebbe la restaurazione del potere degli Aramei e la Mesopotamia visse un momento di grande espansione sotto Nabucodonosor, grazie anche all'alleanza con i Medi, che conquistò le terre fino all'Egitto e fece di Babilonia la più grande città del mondo. Il periodo che vide la potenza deipersiani che capeggiati da Ciro II la conquistarono (V sec. a.C.), fu la prima della serie delle dominazioni straniere che negli anni seguenti vide nelle sue terre Alessandro Magno (331 a.C.), i Romani (la Mesopotamia settentrionale costituiva il limite estremo dell'impero romano; 92 a.C.), gli Arabi mussulmani ed infine gli Ottomani che causarono una decadenza irreversibile. Nei tre millenni di vita della Mesopotamia l'arte ebbe una presenza significativa in tutte le sue forme, dalle statue alla decorazione alla oreficeria, che spesso furono realizzate in onore dei re o degli dei, fino all'architettura che ha sottolineato i momenti di massimo splendore, attraverso strutture mastodontiche, templi, e torri (torre di Babele).

BABILONIA

Codice di Hammurabi
Codice di Hammurabi

nell'antichità, regione dell'Asia anteriore di cui era capitale Babilonia; attraversata dal Tigri e dall'Eufrate, era fertile di palme e cereali. Le città principali (oltre a Babilonia): Ur, Eridu, Lagash a sud; Accad e Akshak a nord. L'origine dello Stato di Babilonia deve essere attribuita agli Accadi che dal 2450 al 2150 a.C. vissero insieme ai Sumeri stanziati nel sud della Mesopotamia. Fu unificata da Hammurabi, sesto re della dinastia babilonese (1792-1750 o 1717-1665 a.C.), che ne estese i domini in Siria e ai confini con l'Assiria; a lui si deve il famoso Codice, risale inoltre a questo periodo la massima fioritura artistica e letteraria. Fu conquistata successivamente dagli Assiri (IX-VIII sec. a.C.). Nel 625 ebbe inizio la dinastia neobabilonese o caldea che cacciò dal paese gli Assiri e con Nabucodonosor II (605-562) estese l'impero fino a Gerusalemme e all'Egitto. Nel 539 fu conquistata dai Persiani, quindi da Alessandro Magno (331), dai Seleucidi, dai Parti e dai Romani.